I parassiti
- Patrizio Colagiovanni
- 15 giu
- Tempo di lettura: 3 min
questo short l'ho pubblicato venerdì scorso. Lo ripropongo su un blog del sito perché è diventato parte di altri contesti e conversazioni, mi pare utile quindi perderci qualche parola in più, visto che il messaggio in sé è abbastanza aperto alle interpretazioni. Il parassitismo è una forma di relazione tra esseri viventi. Certo non la migliore, direbbe qualcuno. Eppure la Natura ne fa largo uso, fino a creare diversi livelli di esistenza in cui è sempre presente un settore adibito a questo "ruolo". Quindi ecco, funziona. Il nostro istinto primitivo ci suggerisce senza fronzoli che tali creature vanno tenute distanti ma meglio eliminarle perché non si sa mai, portano malattie, più in generale debilitano e sono l'opposto di un ambiente sano in cui vivere. Ora, la nostra società ripropone anch'essa il parassitismo, così come lo conosciamo in Natura, ma persino in forme evolute ed adattate al contesto specifico, mi riferisco a forme di parassitismo misto a mimetismo presentate nel sociale appunto, nelle relazioni, nella psiche, nei rapporti commerciali, nei rapporti di lavoro. Sono forme molto presenti, stabili anzi rigogliose e godono di ottima salute, al punto che si ritagliano anche spazi di promozione e di propaganda. Ovviamente non mi riferisco alla politica. Mi riferisco ai rapporti interpersonali dove un soggetto riceve un vantaggio...a svantaggio dell'altro soggetto. Parassitismo, appunto. L'uomo odia le zanzare, ma quando lui impersona "la zanzara" nei rapporti commerciali, nel lavoro, o nelle relazioni di coppia, allora diventa persino desiderabile, una figura di carisma da emulare. Ma non è nei rapporti interpersonali che mi vorrei soffermare, vorrei osservare forme di parassitismo molto più evidenti, quasi urlate...che sono la base su cui si culla l'umanità a malapena consapevole.
Il parassitismo sugli animali e sul regno vegetale. Li mangiamo, li addestriamo, li imprigioniamo, li torturiamo in molti modi, distruggiamo la loro casa, il loro mondo senza offrire loro nulla che sia lontanamente desiderabile da loro. Cercate di comprendere, loro non ci hanno chiesto nemmeno il cibo, l'avevano già. Abbiamo offerto noi la prima porzione al lupo, il primo fieno al cavallo...loro a noi non hanno chiesto proprio nulla. È successo millenni fa e da quel momento abbiamo solo continuamente tolto ogni cosa, senza offrire nulla che non sia la mera sopravvivenza. In che modo vogliamo ancora raccontarci che "stanno meglio adesso"? Avete mai visto un cavallo selvatico?
O una gallina selvatica? Un cinghiale? Vi sembra per caso che stiano soffrendo più di
un mulo, una gallina o un maiale negli allevamenti intensivi?
Lasciamo stare un attimo la fattoria del Mulino Bianco, ne esisterà un percentuale infima
di animali trattati a quel modo. Ma soprattutto la tortura incurante dei bisogni primari di libertà e salute che risulta terrificante.
Arrivo al nocciolo della questione.
Noi gli animali li consideriamo inferiori.
Considerare gli animali inferiori ci rassicura sul fatto che possiamo disporre di loro come meglio crediamo.
Perché ho scritto "ci rassicura"? Perché è un racconto, una narrazione.
Se possibile , cercate di seguirmi in questo.
Noi occidentali guardiamo con orrore ad alcuni super grattacieli cinesi o megalopoli giapponesi dove le persone vivono in tre-quattro metri quadri o dormono in loculi a forma di alveare. Questo accade perché quella forma pensiero è già aperta, noi esseri umani tutti consideriamo tutto sommato possibile per un essere vivente, stare in quelle condizioni...
se ne vale la pena. Ovvio che non vale la pena, ma quando si tratta di "altri" esseri viventi da cui vogliamo tutto senza dare nulla, allora tutto è possibile. Perché sono inferiori. Perché noi ci arroghiamo il diritto di decidere su di loro.
Quando accede nel mondo umano fatto di umani, che alcuni esseri umani si autoritengono superiori rispetto ad altri , ecco che si ripropone lo stesso modello, uomini che prendono tutto da altri uomini lasciando loro solo "il mangime", due metri di spazio e il rancio.
Perché è stato già fatto, è stato già concesso prima, la coscienza è già stata addormentata, non ci sono orecchie per le istanze degli "esseri inferiori", questa è la giustificazione abusata dall'umanità per, infine, distruggere se stessa.
Se l'essere umano crea nel suo universo di percezione e relazione , un qualcosa che è "inferiore", allora troverà certamente questo aspetto anche dentro di sé, perché sono schemi mentali con cui codifichiamo il mondo esteriore ed interiore, vedere fuori qualcosa di soperiore o inferiore significa certamente riconoscere anche "dentro", lo stesso schema.
E vi sentirete superiori a certi bisogni, a certe necessità fisiologiche, superiori alle relazioni, considererete determinate emozioni come "inferiori" e le chiuderete in gabbia.
Farete la guerra con alcune parti di voi stessi, perché l'umanità fa la guerra con l'umanità.
Cancro, malattie autoimmuni, dipendenze...e molto altro, nascono tutti da dinamiche come queste, da una mente che si sente "superiore" o "inferiore".
Non esiste nulla di ciò che non sia stato creato dall'uomo.
In Natura non esistono "parassiti"
esistono solo simbiosi che non abbiamo ancora compreso




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